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CAPITOLO 3: L'Antico - Magic Dreams Store

CAPITOLO 3: L'Antico

Il corridoio, umido e irregolare, procedeva angusto. I nostri occhi presero del tempo per abituarsi all'oscurità. Flebili raggi di sole filtravano sparuti dalle rocce superiori della caverna, confortandoci appena.

Dopo un'ultima curva, ci ritrovammo davanti uno spettacolo che ci tolse il fiato.

Una mastodontica sala circondata da sei enormi colonne traboccava lussureggiante. Una cordiale e minuta cascata riempiva le nostre orecchie di languido conforto. Il soffitto si perdeva nell'oscurità e non avrei saputo dire la sua altezza.

Il centro della sala però fu quello che rapì realmente i nostri sensi. Tra la fitta vegetazione ci parve di vedere quella che si presentava come una collina dorata. Monete e Gioielli sembravano essere ammonticchiati sfacciatamente davanti ai nostri nasi.

Uno dei miei compagni portò le mani alla testa di scatto e con la faccia incredula e sbalordita gridò: “Incred...!”

“Shhh! Silenzio!” il Vecchio Amico si materializzò alle nostre spalle tappando la bocca dell'uomo. Guardò ognuno di noi e a turno ci indicò una colonna. Alla base di queste vi erano delle piattaforme intarsiate con degli strani simboli scolpiti.

Capimmo cosa voleva che facessimo, e con fare titubante ognuno di noi fece un passo incerto sulle lastre.

Sentimmo un tozzo clangore e quasi ci venne un colpo quando le piattaforme sotto i nostri piedi scesero di svariati centimetri nel terreno.

“Finalmente!” gioì il Vecchio. “Ora possiamo parlare...la serratura è aperta!

“Vuoi spiegarci cosa sta succedendo...”Amico!?” Tuonò uno dei miei compagni. “O devo venire a cacciarti la verità dalla bocca!?”

“Non te lo suggerisco” rispose lui goliardico “se non vuoi disturbare l'Antico”

“Ma quale Antico! Quale Drago!” disse un altro “Qui c'è solo da prendere il bottino e scappare!”

Il Vecchio si girò ad osservare la collina dorata con fare distratto “Mhh...quel bottino dici? Osservate bene”

La collina, effettivamente, aveva un qualcosa di particolare...pareva contrarsi, pulsare...no...respirare! “D...drago!?” disse il terzo compagno “Quello è il Drago!?!” Tutti realizzammo che stavamo osservando l'enorme schiena dormiente di un Drago accoccolato al centro della sala.

Ad un tratto udimmo quello che inizialmente pareva essere un coro di voci profonde, ma che poi realizzammo essere un'unica voce implacabile: “Ahhhhh...finalmente siete giunti. Grazie per avermi risvegliato dal grigio sonno” Il Drago si srotolò agilmente nonostante la vasta mole e si stiracchiò soddisfatto. Poi si rivolse a colui che ci aveva arruolati per il nostro viaggio: “Giovane Amico, è passato tanto dall'ultima volta?”

L'Amico si inchinò composto e con il suo solito sorriso disteso rispose: “No Antico, mille anni non sono poi così tanti!”

I due risero di gusto e l'atmosfera attorno a noi parve illuminarsi. Noi, ancora increduli e sbalorditi, ci lasciammo cadere a terra sfiniti.

Passarono quelle che sembravano ore. Ascoltavamo trasportati il racconto del Vecchio e del Drago. Uno ci parlò delle sue avventure, di lontani posti esotici e di cosa aveva fatto negli anni. L'altro ci raccontò di altri luoghi e di altri Draghi e così capimmo che l'Antico non era l'unico della sua specie.
Solo poche persone avevano il dono di poter entrare in comunione con i Draghi, come noi, ci disse. E poi ci parlò del suo potere: la sua razza poteva dare vita a immensi tesori, materializzando e plasmando i sogni e i desideri delle persone. Il suo unico nutrimento era la fantasia.

“Non lasciate che i vostri sogni vi sfuggano, non smettete mai di desiderare. Solo così potrò continuare ad essere desto e a soddisfare voi tutti...in fin dei conti non c'è bisogno di grandi cose per essere felici!” e rise di gusto.

“Avete visto? E non dovrete nemmeno uccidere un Drago per trovare il tesoro!” e il Vecchio Amico si unì alla risata.

Era come se in quel momento tutti noi facessimo parte dello stesso gruppo da anni. Tutti erano a proprio agio, ridevano e scherzavano. "Durante il nostro viaggio ho fatto girare la notizia nelle locande...a breve, della brava gente dovrebbe arrivare qui. Dobbiamo farci aiutare da tutti per nutrire ben bene il nostro Antico!” disse con orgoglio l'Amico.

"E una volta qui Vecchio Gufo? Cosa farà la gente? Sognerà?” disse la donna.

Certo, amica cara. I sogni e i desideri della gente si materializzeranno qui. Tutti quanti potremmo gioire dei tesori, ma solo noi sei potevamo aprire le porte di questo magico luogo...guardate sul palmo della vostra mano”

Tutti osservammo immediatamente la mano con cui avevamo toccato le gemme all'ingresso (uno dei miei compagni guardò distrattamente prima l'altra mano) ...e vi trovammo una rozza cicatrice che ricordava un Drago.

"Ora tocca a voi brava gente! Raggiungeteci e Sognate! Tutto quello che desiderate è qui!" disse il Vecchio guardando dietro le nostre spalle e rivolgendosi ad un pubblico a noi sconosciuto.

Poi mi fissò, mi scrutò e disse: “Ehi, ti dispiace andare ad accogliere i primi ospiti?”
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